Lo Stress nei bambini e il gioco di ruolo

Lo Stress nei bambini e il gioco di ruolo

Perché dico sempre che per Giocare di Ruolo con i bambini è fondamentale, specie con i più piccoli, la presenza di un adulto?

Che il Gioco di Ruolo sia fondamentale nelle fasi di crescita ed evoluzione del bambino, non penso sia un grosso mistero ormai. Ma il Gioco di Ruolo è spesso usato dai bambini anche per affrontare situazioni di stress. Dovete pensare che i bambini non hanno ancora sviluppato tutti gli strumenti per affrontare una situazione che gli è capitata, ad esempio un litigio con gli amici di scuola, con un famigliare, una situazione di allontanamento dei genitori anche per breve tempo, ad esempio una trasferta di lavoro (ma anche le semplici ore di asilo). Sono situazioni comunque normali, ma che nel bambino diventano fonte di stress e non avendo armi per difendersi le esprimono attraverso il gioco.

Il Gioco di Ruolo di fatto servirà al bambino per elaborare quello che è accaduto e in questo modo provare a risolvere il problema, affrontandolo e di fatto il gioco diventerà il mezzo tramite il quale vi farà conoscere il suo stato d'animo ed elaborerà quello che sta accadendo. Qualora durante il gioco evidenziaste una situazione di Stress è necessaria la massima attenzione e supporto del piccolo.

Ecco che giocare di ruolo specie con i più piccoli, è sempre qualcosa da fare con attenzione, se sfrutterete il gioco di ruolo come strumento per ascoltare lo stato d'animo del vostro piccolo, avrete sicuramente trovato un mezzo valido per poter aiutarlo ad affrontare le difficoltà e anche capire che certe tematiche vanno affrontate.

Per questo motivo molti giochi di ruolo per bambini che ho letto non mi hanno soddisfatto, in questi anni penso di averli provati un poco tutti e eccetto alcune eccezioni, sono deludenti da questo punto di vista (Do pilgrims of flying temple è un buon esempio di gioco che ho trovato corretto, anche se giocabile realmente bene da bambini attorno i 7/8 anni di età).

In Apprendisti Eroi specie giocando con il regolamento per Bambini la casualità è spostata sempre a loro favore e il fallimento è un'opportunità che il GM ha a disposizione come strumento per insegnare al bambino ad affrontarlo (non è solo questione di "non poter morire nel gioco", cosa che ho visto adottare in molti giochi per bambini). Non a caso il sistema quando fallisci ti premia, quando finisci Fuori Gioco ti porta a fare una Scena di Recupero in cui il tuo personaggio riparte con nuove motivazioni e probabilmente più forte di prima.

Ho assistito come osservatore ad una sessione di gioco di ruolo giocata con bambini di 6 e 7 anni, in cui il Genitore che faceva il GM non dava chiare indicazioni ai bambini che avrebbero dovuto collaborare. Il bambino di sette anni più maturo chiedeva all'altro bambino di collaborare, ma quello di sei anni non voleva sentire ragioni (nel vero senso della parola non lo ascoltava). In questo caso da educatore deve intervenire il genitore, perché molti bambini attorno i sei anni non hanno ancora sviluppato la capacità di collaborare con altri coetanei e solo facendo da medium in realtà lo avrebbe fatto senza troppi problemi. Fate attenzione al fatto che quello che per voi può sembrare scontato, non è scontato per i bambini e non è detto che ci arrivino da soli. E se non ci arrivano non è che sono meno bravi o intelligenti di altri bambini, è semplicemente perché lo sviluppo è diverso in ogni individuo.

Vi ricordo che il vero gioco inizia nel bambino, nel momento in cui userà le "meccaniche" in modo corretto e funzionale al gioco stesso (non è solo che capiscono le meccaniche, ma che le utilizzino al fine di ...). Cosa che inizia attorno 6-7 anni di età, ma per alcuni bambini può arrivare anche più tardi. Da questo momento in poi in effetti si può giocare più tranquillamente (ve ne accorgerete), per quanto rimane vero tutto quello che abbiamo scritto! Ma prima di questo passaggio, siate sempre pronti ad ascoltare quello che i bambini vi dicono usando il gioco come medium per ascoltare e supportare il bambino.

Ricordatevi che quello che è per voi ovvio, che pensate possano raggiungere da soli, non è detto che lo sia per i vostri piccoli "ed è assolutamente normale! Lo ripeto ancora una volta ogni individuo e bambino è diverso!".

Commenti