Gioco di ruolo e terapia!

Giocare e scrivere giochi come terapia!
Non è facile scrivere questo articolo, ma credo sia un atto dovuto. Una lettera del genere, nella pagina di un gruppo che scrive giochi, non è il massimo! Ma per fortuna non dobbiamo sottostare a nessun tipo di regola: "siamo un gruppo Indy per questo".

Scrivo questa lettera per ringraziare il "gioco" in quanto tale, ma anche sperando che qualche genitore preoccupato per il nuovo hobby dei loro figli, cambi radicalmente idea su questo aspetto.

Oggi vorrei farvi capire come per "gioco" e impegnandomi in "progetti" combatto quatidianamente il dolore.

Immaginate di star vivendo una vita al massimo delle proprie possibilità, ma di svegliarvi una mattina con un forte "dolore di denti"! La malattia molto spesso colpisce in questo modo, entra nella tua vita senza bussare anzi sfondando la porta.

Da un momento all'altro ti senti "solo", è una solitudine difficile da comprendere, perché in quei momenti per quanto amore tu riceva (ovviamente è fondamentale ancor più di altre terapie), stai prendendo coscenza del tuo nuovo essere e lo smarrimento è veloce a farsi strada nella tua testa.

Proprio in questi momenti in cui davvero avevo raggiunto il massimo dello smarrimento, mi sono aggrappato alla mia famiglia, ai miei affetti (senza di loro non ce l'avrei mai fatta). Ammetto di essere forte, e che di mio ho tanta forza di volontà! Ma credo che molto sia dovuto anche al fatto che nei periodi peggiori non mi sono mai lasciato andare, ho continuato a progettare, ho conitnuato a lottare per le cose a cui tengo e sono perfettamente cosciente che il gioco ha contribuito positivamente alla mia terapia.

Giocando ho potuto per qualche ora staccare la spina dalla realtà quotidiana, no non si tratta di fuggire, la distrazione, la concentrazione in qualcosa che "diverte", di più "leggero" ha dimostrati effetti terapeutici su chi soffre (io li ho dimostrati sulla mia pelle! eheh). Ti aiuta ad ancorarti alla realtà, a capire che puoi ancora farcela, ti aiuta a riflettere non "condizionato dal dolore". Il passo più grande e bello è stato quello successivo, decidere di continuare la strada intrapresa di produrre "giochi", nel bel mezzo dei casini della mia vita ho lanciato Vas Quas Editrice

Molti mi chiedono dove trovo tutta la forza, il coraggio per seguire i progetti e combattere! Altri vedono in me una montagna di entusiamo e a me fa sorridere! Se solo immaginaste come è complicato a volte anche solo alzarsi dal letto. La mia realtà quotidiana è molto lontana da questi aspetti entusiasmo e forza! Ma la mia forza viene proprio dai progetti, avere un obiettivo da raggiungere, è uno stimolo incredibile ad andare avanti! Vivendo il gioco a 360° giocando tantissimo con i miei amici (circondato dal loro affetto) e allo stesso tempo vedo man mano realizzarsi un progetto!

Quando il dolore è più forte, quando la situazione peggiora facendoti raggiunge di nuovo il fondo, lo sconforto torna! Ma mi sforzo di non saltare mai il mio giorno di gioco! Magari non riesco a scrivere non riesco a seguire progetti ma non esiste che salti la mia dose di "terapia"! So per certo che la notte, dopo il gioco di ruolo, dormo più tranquillo e la mattina dopo la mia terapia del dolore ho bisogno della metà delle medicine!

Combattere con la malattia non è facile, seguire progetti nelle mie condizioni è ai limiti dell'impresa, ma conosco bene i suoi effetti benefici. Il gioco ha sicuramente influito in modo positivo nella mia vita! Il gioco è una medicina potentissima senza effetti collaterali e con decine di qualità benefiche! Il mio Entusiasmo e la mia Forza risiedono in questa dose quotidiana di "divertimento"! 

Portate il gioco nelle vostre famiglie, un giorno chi vi è caro vi ringrazierà di avergli fatto questo dono!

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